Una bolletta morosa è di fatto una bolletta non pagata. In questi casi l’erogatore del servizio per tutelarsi ha il diritto e dovere di inviare un sollecito di pagamento e qualora la bolletta non venga pagata si vedrà costretto ad interrompere la fornitura.
Bolletta non pagata: cosa succede?
Quando un cliente non paga una bolletta entro la data indicata sulla fattura, la società di fornitura invia un sollecito di pagamento, si hanno comunque diversi giorni dopo la scadenza per effettuare il pagamento, prima che il fornitore invii il sollecito. Se anche in seguito al sollecito non vi è stato pagamento, il fornitore invierà un raccomandata in cui è indicato il termine ultimo per pagare prima che la fornitura venga sospesa.
Nella raccomandata saranno indicati anche:
- Modalità e contatti per comunicare l’avvenuto pagamento
- Il termine ultimo entro il quale se la bolletta non viene pagata sarà disposta la sospensione della fornitura
- L’eventualità di abbassare la potenza fino al 15% consentendo un uso minimo
Quanto costa pagare la bolletta in ritardo?
- Mercato tutelato: il fornitore richiede gli interessi di mora più un tasso aumentato del 3,5% rispetto al tasso fissato dalla Banca Centrale Europea.
- Mercato libero: il fornitore richiede le spese di mora più le spese previste dal contratto.
Quanto costa la riattivazione della fornitura?
Nel caso in cui la fornitura venga sospesa bisogna affrontare delle spese per la sospensione e la riattivazione, ovviamente con alcune differenze tra mercato tutelato e mercato libero:
Mercato tutelato
- Costo fisso di 25,50 euro (con riduzione del 50% se il contatore è predisposto alla telegestione)
- Un contributo per oneri amministrativi di 23 euro per la sospensione del servizio
- Un contributo fisso, per oneri amministrativi, di 23 euro per la riattivazione del servizio
Mercato libero
- Costo fisso di 25,50 euro (con riduzione del 50% se il contatore è predisposto alla telegestione)
- Un addebito di costi della prestazione commerciale come indicato sul contratto di riferimento
Come si riattiva la fornitura?
La riattivazione deve essere richiesta al fornitore, ovviamente, con la documentazione che attesti il pagamento. Il fornitore avviserà il distributore che dovrà provvedere alla riattivazione entro un giorno feriale dalla data di richiesta.
Se il distributore ritarda nella riattivazione, il consumatore ha diritto ad un indennizzo. L’indennizzo sarà pari a 35 euro se il ritardo è del doppio oltre il tempo massimo, 70 euro se è del triplo e 105 euro se avviene oltre il triplo del tempo massimo.
Quando la fornitura non può essere sospesa?
- Il cliente non è stato avvisato tramite raccomandata
- Il pagamento è già stato eseguito e comunicato
- La sospensione avverrebbe nei giorni di venerdì, sabato o pre festivi
- Quando la bolletta non pagata è già andata in prescrizione
- Il cliente ha presentato un reclamo scritto con accertato malfunzionamento del contatore o nei casi in cui sia stato presentato reclamo dal cliente per importi o conguagli anomali; in questi casi il fornitore deve obbligatoriamente rispondere ai reclami prima di provvedere alla sospensione della fornitura
- La fornitura non può mai essere sospesa se il cliente è definito cliente non disalimentabile, ad esempio, clienti che per ragioni di sopravvivenza devono rimanere connessi a macchine salvavita.
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